di Andrea Metta 

Le immagini dell’esodo ucraino hanno fatto il giro del mondo, le abbiamo viste tutti. È con estrema tristezza che queste foto sono state accolte così come queste parole vengono scritte.

Raccontare, però, è importante e fondamentale, se non altro, per dare voce a chi in questi giorni non sente altro che rumori assordanti.

Sono più di un milione le persone che sono letteralmente scappate dall’Ucraina per rifugiarsi nei Paesi confinanti. La Polonia si è scoperta “accogliente”, aprendo le proprie porte a chiunque provenga dalle zone del conflitto. L’Europa sembra compatta su una linea. Salvini indice un viaggio al confine polacco-ucraino. 

La guerra cambia le carte in tavola, o almeno scopre la poca credibilità di certe convinzioni.

Il punto, però, sono queste ondate di persone che cercano rifugio in posti non propri. Siamo abbastanza abituati a conoscere donne e uomini che fuggono dalla loro terra. In questo caso, per fortuna, qualcosa si sta muovendo.

In Italia, per adesso, sono stati accolti 10mila rifugiati ucraini, di cui metà donne e metà divisa tra bambini e uomini. I numeri sono gestibili attualmente, dice il capo della Protezione Civile F. Curcio, ma continuassero così occorrerebbe un’organizzazione più complessa.

Il Ministero della Salute ha incaricato le Regioni di predisporre un piano di tamponi e vaccini per chi arriva. Queste persone verranno collocate nei Centri di Accoglienza Straordinaria se non hanno familiari già sul territorio italiano. Il Governo ha stanziato 91 milioni di euro per l’accoglienza dei profughi ucraini e stabilito che potranno accedere alle strutture di accoglienza anche senza status di richiedente protezione internazionale o degli altri titoli previsti dalla normativa.

Ci si riferisce alla Direttiva 55/2001/CE sulla Protezione temporanea, che garantirebbe agli ucraini in fuga di soggiornare nell’Ue per un periodo di un anno rinnovabile senza attivare le procedure di asilo, semplificandole al massimo.

Al momento, le migliaia di persone già arrivate in Italia sono potute entrare senza visto. Possono soggiornare liberamente per 90 giorni, passati i quali, dovrebbero presentare richiesta di permesso di soggiorno o di protezione, in caso la Direttiva europea non passasse.

Migranti e rifugiati meme

Sulla differenza tra “migranti” e “rifugiati”

Moldavia, Polonia e Romania hanno semplificato il processo di ingresso nel Paese, mentre l’Ungheria, dopo averne ospitati 133mila, ha deciso di richiudere un po’ le porte, chiedendo un passaporto biometrico e andando contro le richieste europee.

All’inizio dell’articolo, la parola accogliente è stata messa fra virgolette non a caso. Sono numerose le testimonianze di profughi africani, mediorientali e indiani che raccontano di essere stati anche picchiati dalle guardie di frontiera.

La chiusura ai cittadini non europei (o non bianchi?) è emersa anche in sede di Consiglio, con la contestazione circa l’applicazione della Direttiva 2001/55/CE da parte dei Paesi del gruppo Visegrád.

Occorre anche riflettere su un fatto: la Direttiva ha ben 21 anni e, ormai, era ritenuta una norma nata morta. Infatti, non è mai stata applicata finora nonostante quel che è accaduto in Siria prima e in Afghanistan pochissimo tempo fa.

Contro ogni volontà dei membri europei, il continente si ritrova catapultato in una nuova crisi – anche – migratoria, vedendosi costretto a rivalutare le proprie posizioni.

Google trends Ucraina

“Come emigrare”. Dati di Google Trend localizzati sulla Russia

Nel frattempo, se da una parte l’Ucraina vede diminuire la propria popolazione, dall’altra neanche la Russia ride. I dati di Google Trend mostrano come nell’ultima settimana le ricerche su “come emigrare” sono aumentate del 5000%.

Il picco si ha tra il 26 e il 27 febbraio, due giorni dopo l’attacco. Del resto, i continui arresti dei dissidenti e la sempre più difficile possibilità di manifestare contrarietà a Putin hanno fatto crescere la paura negli “invasori” stessi. Non si sentono al sicuro e non sarebbe strano se si assisterà anche a un, seppur limitato, esodo russo.

I risvolti sono attualmente molti e tutti poco ottimistici. Anche per questo è sempre più urgente cessare il conflitto.

Negli ultimi giorni l’hanno detto anche due grandi amici di Putin come Gerard Depardieu e Steven Seagal.

Perciò, «fermate il fuoco». 

Fonti:

https://www.lastampa.it/spettacoli/cinema/2022/03/04/news/da_gerard_depardieu_a_steven_seagal_ecco_chi_sono_i_vecchi_amici_di_putin-2867485/ 

https://www.ilmattino.it/primopiano/esteri/ucraina_russia_ricerche_emigrazione_aumento_google_trend_boom_ricerche_come_emimmgrare_dove_andare-6542520.html