di Fernanda Torre
Il Silos è un luogo di storia. Ad osservarlo, vediamo di fronte a noi un edificio abbandonato diventato casa per tanti, troppi, viaggiatori arrivati a Trieste. Ma qual è la vera storia del Silos?
Situato accanto alla Stazione Centrale di Trieste, è stato costruito sotto l’Impero asburgico come deposito di granaglie.
Il Silos, all’epoca, rappresentava l’emblema del commercio e della prosperità della città.
Dopo il 1947, il Silos diventa casa per i profughi in arrivo dalla Dalmazia e dall’Istria.
Ogni famiglia aveva circa 10-12 m² a disposizione. Oggi chi ha vissuto quel luogo cerca di dimenticare e, soprattutto, di non raccontare che quel posto è stato casa.
Nel 1981 il Silos passa dalle mani delle Ferrovie dello Stato al quelle del Comune, che lo acquista per 2,3 miliardi di lire per realizzare un grande parcheggio e uno spiazzo dove ospitare le bancarelle di Piazza Libertà.
Il 07 aprile 1994 un catastrofico incendio colpisce la sua struttura. A partire da quell’anno l’area, rimessa a posto, ospita la stazione delle autocorriere e un parcheggio.
Facciamo un salto di circa vent’anni e arriviamo al 2015. Il Comune presenta un progetto per creare una nuova struttura multifunzionale: un polo congressuale, commerciale, alberghiero, del tempo libero ed ulteriori parcheggi.
Nel 2023 il Silos, di proprietà del colosso dei supermercati Coop Alleanza 3.0, posto sotto vincolo della Soprintendenza ai Beni Architettonici, ha come destinazione finale la sua messa in vendita.
Siamo al 2024 e questo luogo continua ad essere casa di chi migra, di chi viaggia e arriva a Trieste, città che è storicamente una porta.
Oggi Trieste è la Lampedusa di terra. Una città di frontiera, fermata finale della “Rotta balcanica”.
Quando Il Pulmino Verde è entrato dentro il Silos, a inizio gennaio, c’erano circa 200 persone. Da lì a pochi giorni sarebbe arrivata la Bora e quel luogo, troppo esposto al vento, non avrebbe più rappresentato una casa e un luogo sicuro.
Chi è fortunato ha una tenda, gli altri riescono a malapena a costruirsi uno spazio con un pezzo di cartone come letto, ma nulla li protegge dalle intemperie, dagli insetti e topi che infestano il luogo.
Attorno al Silos continua ad esserci il silenzio delle Istituzioni e questo è accaduto per tanto tempo, durando troppo a lungo.
Forse dobbiamo prendere spunto da Pif e da una delle ultime puntate del suo “Caro Marziano”, ricordando che il 7 luglio il Papa sarà a Trieste. Forse potrebbe essere l’occasione giusta per mostrare quale accoglienza offriamo a chi arriva da lontano e ragionare sulle conseguenze che le nostre scelte generano nel presente e futuro prossimo.